9 Novembre 2003

Ez 47, 1-2.8-9.12 ;  1 Co 3, 9-11.16-17 ; Gv 2, 13-22

 

 

Festa della Dedicazione della Basilica di San Giovanni in Laterano

 

            Ogni anno  noi celebriamo la « dedicazione della nostra chiesa, cioè l’anniversario del giorno in cui questo edificio è stato consacrato al culto di Dio, e dunque il giorno in cui la comunità di Scourmont ha cominciato a riunirvisi più volte al giorno per celebrarvi l’Ufficio delle Ore, e dove i monaci hanno cominciato a venire privatamente, a tutte le ore, per incontrarvi Dio e pregarlo nell’intimità. Ogni anno celebriamo ugualmente  la dedicazione della chiesa della diocesi in cui si trova il nostro monastero.  Invece  la dedicazione che celebriamo oggi è quella della cattedrale della Chiesa di Roma.

 

            La basilica di San Pietro è evidentemente più conosciuta di quella del Laterano.  E’ là che vanno in primo luogo tutti i pellegrini e i turisti che vengono a Roma. E’ sempre là che hanno luogo la maggior parte delle grandi celebrazioni liturgiche pontificali. Ma la cattedrale del Papa, in quanto vescovo di Roma, è la basilica di San Giovanni in Laterano, e non quella di San Pietro.  Ora, il Papa è prima di tutto il vescovo della diocesi di Roma ed è proprio in qualità di vescovo di Roma e dunque come successore di Pietro che ha la missione di confermare i suoi fratelli nella fede e di vegliare alla comunione tra tutte le Chiese locali. E’ per questa ragione che noi oggi esprimiamo la nostra comunione con la Chiesa di Roma, e tutte le Chiese locali della cristianità commemorano questa dedicazione.

 

            La cattedrale del Laterano fu eretta da Costantino nel 320, poco dopo la sua conversione e la fine dell’era delle persecuzioni. Essa fu costruita a pianta basilicale, sul modello delle « basiliche », cioè delle case del popolo nell’Impero romano. Tutte le grandi basiliche romane hanno conservato  fino ai nostri giorni, per celebrare il mistero della propria comunione con Cristo, questo carattere : un grande spazio interno in cui il popolo si riunisce per celebrare il mistero cristiano, ma anche e prima di tutto per celebrare il mistero della propria comunione in Cristo.

 

            Nel Vangelo dei mercanti  scacciati dal Tempio Gesù già rivela che il culto della nuova Alleanza è molto diverso da quello dell’antica Alleanza. Il Tempio dell’antica Alleanza, che era la « casa di Dio » - « casa del Padre mio » dice Gesù – non è sostituito né da un tempio materiale nuovo, né da più templi, ma dall’umanità di Cristo. « Il tempio di cui parlava – dice san Giovanni – era il suo corpo ». Dopo la morte di Gesù e la sua resurrezione egli abita in ciascuno di coloro che hanno ricevuto il suo Spirito e che sono dunque divenuti, ciascuno, il Tempio di Dio. « Non dimenticate, ci dice San Paolo, che voi siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi. Il tempio di Dio è sacro, e questo tempio siete voi».

 

            La visione di Ezechiele, a cui viene fatta vedere l’acqua  che scorre dal lato destro del Tempio, e che porta vita e fecondità, e anche nutrimento e guarigione a tutto ciò che essa tocca, nella tradizione cristiana è sempre stata applicata al Cristo. E’ Lui  la fonte della nostra comunione e della nostra unità.

 

            Da parecchi secoli il Papa non vive più in Laterano ma in Vaticano. Nell’esercizio del suo ministero di comunione deve farsi aiutare da diversi collaboratori che, col tempo, sono diventati una pesante macchina amministrativa, che viene chiamata Curia romana.  Accade  che alcuni di noi non siano sempre d’accordo con certe posizioni prese dagli organismi romani. Può anche succedere che in certe posizioni di questi « dicasteri » si vedano degli ostacoli alla comunione, piuttosto degli aiuti alla comunione stessa. Ma si tratta di incidenti della storia.  Ciò che è importante è che, attraverso il Vescovo di Roma, noi siamo in comunione con tutte le altre comunità ecclesiali del mondo e che formiamo tutti un solo Tempio, un solo Corpo di Cristo, abbeverato allo stesso fiume di sangue ed acqua,  proveniente dal fianco destro del Cristo, trapassato sulla Croce dalla lancia del soldato. E’ questo mistero di comunione che oggi celebriamo,  festeggiando la dedicazione della cattedrale del vescovo di Roma.

 

Armand VEILLEUX