29 maggio 2003 -- Solennità dell'Ascensione, "B"

At 1,1-11;  Ef 4, 1-13; Mc 16,15-20

 

 

O M E L I A

 

 

            Gesù dà ai suoi Apostoli il comandamento di andare a proclamare la Buona Notizia alla creazione  tutta intera (in greco : pasè tè ktisi).  Questa parola non è stata certamente scelta a caso.  Gesù non dice « a tutte le nazioni » o « a tutta l’umanità », come gli fanno dire certe traduzioni, bensì « a tutta la creazione ». Può essere illuminante mettere questo testo in parallelo con quello della Lettera ai Romani, dove Paolo dice che non abbiamo ricevuto uno spirito di servitù ma lo Spirito, che fa di noi dei figli adottivi di Dio, e aggiunge che la creazione tutta intera geme nei dolori del parto, attendendo anch’essa la pienezza della rivelazione.

 

            Mentre l’euforia dei progressi scientifici ha condotto l’umanità a trattare con arroganza, e  spesso in modo irresponsabile, la creazione materiale nel suo insieme, compreso il mondo animale, al punto da mettere in pericolo l’equilibrio, se non l’avvenire, dell’universo, fa bene riascoltare  questo messaggio, il quale ci dice che la Buona Notizia che i discepoli di Gesù devono annunciare si rivolge non soltanto ad alcuni privilegiati, non soltanto all’umanità, ma all’insieme della creazione. In realtà, tutto il Nuovo Testamento ci mostra l’incarnazione del Figlio di Dio come una nuova creazione, come l’inizio del ritorno all’armonia iniziale degli esseri umani, sia tra loro e con tutto il cosmo, che con Dio.

 

            E’ senz’altro lo stesso significato che hanno i segni che accompagneranno secondo Gesù,  coloro che riceveranno questa buona notizia : prenderanno in mano dei serpenti, berranno veleno senza che questo faccia loro alcun male, il semplice fatto di toccare I malati  restituirà loro la salute,  e soprattutto cacceranno gli spiriti maligni e parleranno un linguaggio nuovo, comprensibile da tutti. Non si tratta di « miracoli » finalizzati a stupire o convincere. Si tratta piuttosto del ristabilimento dell’armonia iniziale. L’essere umano è unito in ognuna delle sue fibre  con l’intero cosmo. L’armonia tra lui e Dio non può essere ristabilita senza che sia ristabilita l’armonia tra  lui e tutta la natura creata.

 

            Lo stesso insegnamento lo ritroviamo nel passo della Lettera di Paolo agli Efesini che abbiamo oggi come seconda lettura : Paolo raccomanda agli Efesini di vivere nell’unità tra di loro : « abbiate molta umiltà, dolcezza e pazienza, sopportatevi gli uni gli altri con amore, abbiate a cuore di conservare l’unità nello Spirito per mezzo del vincolo della pace ». E spiega che il fondamento di questa unità è che tutti hanno ricevuto il medesimo dono di grazia per mezzo del Cristo, che è disceso fin sulla terra » e che è « salito al di sopra di tutti i cieli per riempire tutto l’universo ».

 

            Una volta che Gesù ha comunicato il suo messaggio agli Apostoli, e che è scomparso ai loro occhi in una nube, loro continuano, immobili, a guardare fisso nella direzione in cui è partito.  Due angeli allora li riportano alla realtà : « Perché restate li’ a guardare verso il cielo ? »  Essi comprendono, e se vanno ad annunciare dappertutto la Buona Novella. Questa Buona Novella che è giunta fino a noi ed è ora compito nostro continuare a diffondere, non solo a tutta l’umanità, ma anche a tutta la creazione.

 

            Viviamo in un mondo in cui le « cattive notizie » riempiono i giornali : distruzioni di massa nel corso di conflitti armati, o a seguito di fenomeni sismici naturali, resi più distruttivi da costruzioni erette in maniera  inadeguata, o a seguito di una gestione irresponsabile delle risorse naturali e del mondo animale – e dove abbondano altresì le false buone notizie,  dove si offrono paradisi effimeri e superficiali. In questo mondo,  è nostro dovere, in quanto discepoli di Gesù di Nazareth, rendere presente la sua Buona Notizia con una vita in armonia con Lui, tra di noi, con tutti gli uomini di qualunque razza, cultura e religione , e anche con l’intero cosmo.

 

            Armand VEILLEUX